Luca Pacioli
Figura ispiratrice e modello del ragioniere libero professionista è la
figura di frate Luca Pacioli, nato a Borgo San Sepolcro (1445-1517), per
questo detto anche Luca di Borgo. Figura umanistico - rinascimentale,
insigne matematico ed umanista al pari di Piero della Francesca (del quale
fu allievo) e di Leonardo con i quali approfondì le proprie conoscenze
matematiche e scientifiche che gli consentirono la stesura della SUMMA e di
altri trattati su cui ancor oggi si basa la moderna ragioneria, studi che
gli valsero l'appellativo di "ragioniere di Leonardo".
Studiò matematica a Venezia e viaggiò a lungo per conto del commerciante
veneziano Antonio Rompiasi per i cui figli, nel 1470, compilò un primo
trattato di matematica. Qualche anno più tardi entrò a far parte dell'ordine
dei frati minori francescani e si dedicò allo studio della teologia e della
filosofia. Insegnò a Perugia, Venezia, Firenze, Milano Pisa, Bologna e Roma,
ove morì certamente dopo il 1509, forse nel 1514.
Nel 1494 Ludovico il Moro gli conferì la cattedra di matematica a Milano,
dove strinse amicizia con Leonardo da Vinci.
Nello stesso anno pubblicò a Venezia la "Summa
de Arithmetica, geometria, proportioni et proportionalitate".
Tratta di aritmetica, algebra, trigonometria e getta le basi per i più
importanti sviluppi della matematica che ebbero luogo di lì a poco in
Europa. Diede ordine e pose anche le basi pratiche e teoriche alla moderna
scienza della ragioneria e dell' economia aziendale.
Tratta di numeri interi e frazionari, calcolo degli interessi, la tenuta dei
libri a partita doppia, accenni a quello che diverrà poi il calcolo delle
probabilità, equazioni di secondo grado che anche per il Pacioli, secondo il
pregiudizio dell'epoca, erano, con quelle di primo grado, le sole
"possibili".
Divulgatore e della "partita doppia" ragionieristica, come del procedimento
matematico - geometrico della "sezione aurea" denominata anche "numero
d'oro".
E' dai contenuti di questa opera che nacque quel metodo veneziano di
rilevazione dei conti pubblici e privati che fu e rimane strumento
insostituibile anche nell'attuale era del computer.
Il Pacioli scrive "Mai si deve mettere in dare che quella ancora non si
ponga in avere, e così mai si deve mettere cosa in avere che quella ancora
quella medesima con suo ammontare non si metta in dare. E di qua nasci poi
al bilancio che del libro si fa: nel suo saldo tanto convien che sia il dare
quanto l'avere".
Sotto l'influenza di Piero della Francesca, Leon Battista Alberti e Leonardo
da Vinci, compose nel 1946 la "Divina proportione", pubblicata qualche anno
dopo con figure di Leonardo da Vinci e che gli fruttò anche accuse di
plagio. La "De Divina proportione" è la sezione aurea che, in base a
considerazioni filosofiche, diviene la base delle proporzioni
dell'architettura, della figura umana, ecc.
Altri suoi scritti contengono giochi matematici, quadrati magici, giochi a
carattere scientifico, ecc.
Più che aprire i grandi progressi della matematica, l'opera del
Pacioli costituisce il
coronamento e la sintesi della matematica del Medioevo e proprio in questo
sta la sua importanza.
Nel 1509 pubblicò una traduzione degli Elementi di Euclide e il "De divina
proportione", trattato di geometria illustrato da Leonardo con disegni di
figure piane e solide in cui compare la "sezione aurea".
Nel 1994 la Zecca dello Stato Italiano coniò una moneta commemorativa da 500
lire. |
Moneta commemorativa da 500 Lire
"Luca Pacioli" frate francescano
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Periodo:
Repubblica Italiana
Metallo: Bicolore e Bimetallo
Diametro in mm: 25,8
Peso in g: 6,8
Contorno: godronato
discontinuo
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