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Guidobaldo da Montefeltro (? - 1495)

Ritratto di Fra Luca Pacioli con un allievo

olio su tavola, cm. 99x120

Napoli, Museo e Gallerie di Capodimonte

 

Nel 1903 quando fu acquistato dallo Stato per le Collezioni del Museo Nazionale di Napoli.

In precedenza collezione Charles Farfaix Murray, Eustachio Rogaedo di Torrequadra (fondo Vargas Machuca-Medici di Ottaviano).

E’ il ritratto del nostro frate francescano Luca Pacioli dell'ordine dei Minori Conventuali, sul tavolo del dipinto spiccano gli strumenti del matematico: gesso, una spugnetta, goniometro, il compasso, la penna. Il libro è aperto su una pagina degli "Elementi" di Euclide, confermando che il Pacioli fu studioso di Euclide. Sulla lavagna è tracciato un problema descritto nel Libro XII del trattato euclideo. Sulla destra, invece, vi è un grosso volume rilegato in rosso con una iscrizione (LI.RI.LUC.BUR. ovvero Liber reverendi Luca Burgensis). E proprio il famoso libro di cui parliamo nel nostro scritto, la "Summa de Arithmetica, Geometria e Proportione" di Luca Pacioli.

Sono poi raffigurati, uno sul tavolo sopra il libro e l'altro in alto trasparente, due poliedri che servivano al Pacioli per i suoi studi. A destra del quadro un piccolo cartello aperto reca l'iscrizione "CO.BAR.VIGEN/NIS 1495" sul cartellino è dipinta anche una piccola mosca. Quella scritta "vigennis" è soggetta ad una infinita serie di interpretazioni sin dal primo acquisto (1903) del dipinto.

Il Ricci ed Adolfo Venturi attribuirono subito il quadro a Jacopo de' Barbari (Venezia 1450-Malines 1512-16). Incisore finissimo su metallo e ritrattista di notevole fama, il de' Barbari intrattiene rapporti con i grandi maestri tedeschi: Cranach, Luca di Leyda ed in particolare con Dürer che riconosce di aver appreso da Jacopo de' Barbari il canone delle proporzioni. Proprio negli anni che dipinge Pacioli. Dürer ci fa ritornare a Pacioli e ne parleremo in un'altra parte dello studio. Il dipinto è stato molto studiato e complesse sono le attribuzioni. Vi è inoltre, insistentemente rievocata la presenza di un grande maestro ed amico di Pacioli il suo conterraneo: Piero della Francesca. Ma chi è il giovane che sta dietro a Luca e ci guarda?
            Alcuni ritengono si tratti di Guidobaldo da Montefeltro "grecis latinisque ornatis-simus et mathema-ticae disciplinae cultor ferventissimus".